Jeff Koons: Shine!

Ho rincorso le sue mostre per molto tempo, non riuscendo mai a vederne una dal vivo, se non la versione del suo David fuori Palazzo della Signoria molti anni fa. Jeff Koons è quel tipo di artista che io amo, come David La Chapelle: colorato, creativo, strapagato e polemico. E’ strano che un artista come lui possa parlare di consumismo, visto che è uno degli artisti viventi più pagati al mondo, eppure lo fa.

Non è un artista semplice e in Italia è spesso conosciuto come “marito di Ilona Staller (Cicciolina)” ma lui è quello più vicino ad essere l’erede di Andy Warhol, anche per l’uso di oggetti comuni che diventano arte.

Per molti è anche “l’artista dei palloncini” perché con una tecnica di fusione dell’acciaio riesce a creare statue e forme che sembrano proprio dei palloncini di quelli che i pagliacci sulle fiere di paese modellano a forma di cane o fiori.

Finalmente sono riuscita a sfruttare tre giorni in Toscana per visitare la mostra Jeff Koons: Shine a Palazzo Strozzi a Firenze (fino al 30 gennaio 2022 – qui trovate tutte le informazioni per la visita), città amata, ricambiata, dall’artista. Shine perchè nelle opere esposte ti rispecchi davvero, tanto brillano.

La prossima meta? Bilbao dove fuori del Museo Guggenheim mi aspetta “Puppy”, un cucciolone di White Terrier alto 13 metri composto da fori e piante, il cui manto cambia in base alle stagioni. Non vi fa già simpatia?

Puppy Bilbao (Erika Ede)

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